In primo piano 11 Ottobre 19

Umanesimo artigiano

E’ periodo di tesseramento, esattamente del 61mo tesseramento di CASARTIGIANI.

L’Organizzazione, si può affermare senza tema di smentita, che ha conservato la totale empatia con la categoria artigiana.

Grande rispetto per i colleghi di Confartigianato e CNA, che hanno visto una evoluzione verso l’impresa tout court, con la grande organizzazione CNA e lo straordinario ruolo Confartigianato, ma noi ci orgogliosamente “contentiamo” di quello che consideriamo un primato, uno straordinario primato, l’identità artigiana.

In una recente conversazione  telefonica con autorevoli colleghi, rinverdendo il passato e rivendicando l’appartenenza, sottolineavamo, con grande soddisfazione storiografica, come noi e in quel noi sono compresi tanti servitori dell’artigianato ancora operanti e alcuni che hanno abbandonato la scena, avessimo accompagnato il comparto e tutto l’Artigianato in una meravigliosa evoluzione, che l’ha portato da un ruolo minimale a un livello conclamato e riconosciuto di componente significativamente importante dell’impresa e dell’economia. Anzi, parecchi studiosi hanno ormai riconosciuto definitivamente e sancito sociologicamente che, soprattutto in Italia, l’Artigianato è il delta della cultura imprenditoriale e l’incipit della crescita aziendale e addirittura industriale. Una vera straordinaria scuola esclusivamente italiana, pur modulata tra il manifatturiero e il servizio con esperienze, qualificazioni ed espressioni regionali diversificate. Un grande contributo a questa rivoluzione ed evoluzione, non solo quindi economica, ma culturale ed intellettuale è stata data dalle Organizzazioni artigiane che sono uscite da anni di mera assistenza ad ambiti di ampio qualificato servizio all’impresa a livelli di Rappresentanza che, come hanno dimostrato questi ultimi tempi, non temono nessun tipo di progetto, di disintermediazione, perché richieste dalla gente.

Uno spicchio importante dell’impalcatura democratica che la nostra mai tanto lodata Costituzione (forse la migliore d’Europa) ha voluto codificare.

L’accelerata fu data, soprattutto, negli anni 80 e i primi anni 90 con le prime collaborazioni e la esigenza di unità poi tramutatesi in alleanze e una rinnovata visibilità, oltre a chiari giusti intendimenti. Non che anni 70 fossero inutili, anzi, avevano gettato le basi di quello che doveva venire, con un impegno di raccordo sul territorio di tutti gli operatori e i rappresentanti a come si dice adesso con locuzione abusata ma efficace “battere il marciapiede”, per raggiungere l’artigiano nei luoghi più impervi, capirne i bisogni e risolverne i problemi.

Una generazione di Donne e Uomini doppiamente meritoria perché non solo ci hanno rimesso le suole e quant’altro ma perché proponeva il progresso e conservava gli intenti. Un’epoca nella quale la tessera assumeva l’aspetto salvifico del testimone di un patto di lealtà e solidarietà, piccole carte, ora  ingiallite, che davano il senso del sogno imprenditoriale.

Era l’epoca del “„Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi…” (Luigi Einaudi)  e quando gli artigiani aprivano la serranda,  i cancelli,  i battenti c’era sempre un incaricato ad offrire servizi e una mano fedele. In quell’epoca non c’era internet e nemmeno i telefonini e tutto era più complesso, essendo soggetto alle difficoltà del sapere, del tempo e dello spazio. Adesso che c’è tutto questo le Organizzazioni non hanno perso il loro ruolo, evolvendo anch’esse qualitativamente nel Servizio, nella Rappresentanza ma soprattutto nell’Appartenenza. CASARTIGIANI che dell’appartenenza ha fatto la sua storia e il suo significato essenziale promuove questo suo 61mo reclutamento associativo con il solito spirito altamente democratico e distintivamente garantista verso le sue associazioni, che sono deputate a dimostrare e assicurare al socio la bontà e la validità di entrare a far parte dell’Organizzazione.

CASARTIGIANI è una grande straordinaria Organizzazione, diffusissima capillarmente su tutto il territorio nazionale, molto più numerosa rispetto agli iscritti tramite INPS INAIL che, come sappiamo, sono procedure di opportunità e di scelta ma non di obbligo, perlomeno per quanto ci riguarda, anche se ora con i criteri di Rappresentanza, indispensabili.

Quando per il rinnovo delle CPA, che anche queste fecero la storia del comparto, si ricorreva alle elezioni, CASARTIGIANI a volte inopinatamente, ma non per gli artigiani, vedeva svettare le proprie liste. Forse anche adesso, viste le riforme, anche per le Camere di Commercio si dovrebbe, per chiarire il quadro, ricorrere alla consultazione elettorale, facendo finire ogni polemica e valorizzando quell’impalcatura democratica che volle dare un senso all’impegno di tutti quelli animati da buona volontà.

Questa generazione, l’ultima, che rifulge spesso dall’impegno diretto e che semmai si indirizza su quello politico, che è più facile e più remunerativo, deve tornare a guardare alla partecipazione per passare da uno stato passivo, frutto dei tempi e dei loro mezzi e delle loro misure, a uno stato attivo frutto di relazioni e di contatto, una sorta di neoumanesimo che ovviamente non va ricercato solo nel nostro ambito ma più ambiziosamente in quello sociale.

CASARTIGIANI, in questo suo 61mo impegno, è chiamata a dimostrare identità, orgoglio e dignità. Identità per la sua leale abnegazione e competenza, orgoglio per il suo lungo ed importante ruolo e per la sua Rappresentatività esaustivamente dimostrata e dignità per la fiducia riposta in noi e perché quando si è degni di qualcosa se ne rappresenta la sembianza e l’essenza e per quel che c’è dato sapere non c’è nessuno più degno di un artigiano nell’essere e nel fare.

Notizie dalle associazioni casartigiani di tutta italia Diffondere la coscienza dei valori dell’Artigianato nel suo ruolo storico quale primaria forza sociale, economica e culturale.

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Giacomo Basso,
L'impegno con gli artigiani

14 Giugno 23

30 Maggio 23

Il Welfare bilaterale artigiano
Gli Organismi e i Fondi Bilaterali nazionali e territoriali nell’artigianato - EBNA/FSBA, SANARTI, FONDARTIGIANATO, OPNA sono strumenti di welfare contrattuale finalizzati a mettere in campo interventi a tutela dei datori di lavoro e dei dipendenti.

Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.

Racconti artigiani
Dalla penna di Giacomo Basso, i racconti artigiani pensati per esaltare l’artigianato attraverso l’uomo.
Iniziative
Wikipedia
Organismi