Roma
Abbiamo sempre detto che a Roma “è successo di tutto, tutto può ancora accadere ma, soprattutto, qualsiasi cosa accada, non gliene frega niente a nessuno”.
Cominciamo a dire che è accaduto di tutto, ma mai avremmo pensato di vedere, se così si può dire, questa pandemia e speriamo fortemente, visto che a Roma tutto può accadere, di vederne repentinamente la fine.
Sembra valere anche la terza conseguenza del ragionamento e cioè che non gliene frega niente a nessuno, e questo non solo per l’attribuita indolenza romanesca, ma perché tutti sono adusi richiamare l’intervento di Roma pur per sineddoche, che nessuno può pensare o tantomeno concedere un aiuto a Roma.
Del resto, a Roma ci sono tanti lavoratori garantiti, ma ci si dimentica dei tantissimi piccoli imprenditori, che stanno esaurendo ogni tipo di volontà, pur con diverse valutazioni in ambiti specifici. Probabilmente a Roma non siamo nelle condizioni di Venezia o di Firenze, ma la desolata solitudine del centro storico ci da la visione plastica, trattandosi della Città Eterna, dei tempi che stiamo vivendo.
Una cosa è certa, quando la Patria delle Muse tornerà a vivere in tutti i suoi impulsi, tornerà a vivere il Paese ma intanto non dimentichiamo che Roma non è metafisica, anche se tutto lo lascerebbe supporre, ma ha bisogno di sostegno, nella stessa maniera, identica, di tutto il Paese
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.