In primo piano 30 Maggio 18

Tarcisio. Ognuno è artigiano di se stesso

Con un nome così altisonante, ti aspetti le sembianze di un uomo grande e grosso e importante, magari un po’ pedante.

Quando poi sai che si tratta di un Protomartire, ti aspetti un apostolo o un Vescovo o magari uno dei primi Pontefici.

Niente di tutto questo e niente di iconografico, lasciate stare l’iconografia anche se non dimentichiamo che sempre di Santi stiamo parlando e lungi da noi scherzare con i Santi perché di loro abbiamo bisogno soprattutto di questi tempi.

Avete presente Cucciolo di Biancaneve e i sette nani di Walt Disney? Ecco un tipo simile, solo immortalato nel bronzo altissimo a simboleggiare la Sua statura morale, nonostante fosse bambino. Ma, di Cucciolo, lo stesso sorriso, la stessa intuizione della vita, lo stesso candore, la stessa innocenza, la stessa simpatia, la stessa fedeltà.

Non si sa bene cosa facesse, forse era un aiutante di giguli, forse di un sutor, forse di un fornaio. Non è dato sapere, ma con l’”autorità” che ci viene conferita da trentacinque anni di devoto servizio gli artigiani, ci piace pensare e comunque ci confermiamo ad affermare che si trattasse di un piccolo artigiano, sicuri che si trattasse di un piccolo grande Uomo, che poi è la stessa cosa, perché ogni uomo è artigiano in molti momenti della vita. Ognuno è artigiano di se stesso nella vita. Poi si vede, se il servizio e la produzione è riuscita bene.

Se non é cosi Dio ci perdonerà, perché è un ottima occasione per parlare di questo straordinario bambino e far si che si visiti la Sua statua immortale e suggestiva nella spianata delle Catacombe di San Callisto sull’Appia Antica nella città eterna. Luogo affidato ai Salesiani, straordinariamente ispirativo, anche per Goethe, Byron e Keats, Sthendal e tutti quelli del gran tour.

Dunque, Tarcisio faceva con fede e amore il corriere delle Ostie consacrate. Dopo il Ministero gli venivano affidate le Particule e Lui le portava ai destinatari. Solo che i destinatari, spesso erano condannati al martirio “ad bestiam” e spesso anche per il corriere il rischio era altissimo. Ma, Lui, innocente e puro, il compito lo assolveva senza paura e con orgoglio. Non sappiamo a quale missione fosse giunto, quante volte avesse rischiato la vita. Sappiamo solo che quel 6 agosto 258 gli fu affidata una importante missione. Solo che fino ad un certo punto tutto andasse bene, ma che un gruppo di ragazzi pagani lo avesse scoperto e percosso a morte nonostante il generoso ma tardivo intervento di un soldato romano di nome Quadrato (spesso un centurione o un soldato romano rappresentano la Pietà e la Fede) che non poté fare altro che consegnarlo, morente, al venerabile Dioniso.

Prima di morire il piccolo Tarciso aveva affidato al soldato le Ostie dicendo: non pensare a me prendi i sacri misteri e custodiscili.

Tarcisio non aveva “mollato la presa” neanche di fronte alla morte, perché per lui la vita era quella della purezza e della Promessa, ma quel famigerato 258 quando l’Impero cadeva, gli Imperatori Valeriano e Galliano avevano lanciato l’ennesima persecuzione verso i Cristiani, anche per giustificare le invasioni e le sconfitte.

Qualche tempo dopo il Santo Papa Damaso, gli compose un epitaffio: “mentre uno scellerato gruppo di fanatici si scagliava su Tarcisio che portava l’Eucarestia, per profanarle, il giovane preferì perdere la vita piuttosto che lasciare ai cani rabbiosi il “Corpo di Cristo”.

Fu sepolto alle catacombe di San Callisto, appunto, poi le sue reliquie, dopo una serie di traslazioni potrebbero essere in San Silvestro in Capite.

La Sua festa è fissata il 15 agosto, le ferie di Augusto, il grande Imperatore, il Padre della Patria e della Civiltà, sotto il quale nacque il Cristo, per cui Tarcisio ha dato la vita, fedele alla Promessa.

Pare che in Paradiso, Pietro, gli abbia affidato un compito speciale, perché Tarcisio è morto bambino e fermo non può stare, la contemplazione non fa per Lui, e il Suo “mestiere” è fare il corriere. Allora, adesso, fa il corriere degli angeli e cioè colui che trasmette i compiti per le turnazioni degli incarichi. Insomma il Messaggero dei Messaggeri. Un ruolo che lo inorgoglisce tanto. Pare che a chiunque, anche molto in Alto, gli chieda di svelare il messaggio, lui non sveli risposta, Lui è fedele alla consegna anche a costo di morire. Ma Lui scherza, sa bene che é da quello molto in Alto da cui partono i messaggi e gli scappa un sorriso da Cucciolo anche perché finalmente non ha più paura.

Grazie Tarcisio anche per il Messaggio.

 

G.B.

 


 

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