Siamo in attesa di altre generose filantropiche contribuzioni a questa Mano Tesa che è la più importante iniziativa della Storia CASARTIGIANI.
Intervista a Dario Buccella
Dario Buccella è, senz’altro, uno della terza generazione CASARTIGIANI tra i più preparati e combattivi. La Sua vocazione, del resto non poteva essere altrimenti, è sicuramente più Rappresentativa che di Servizio ma con quella, riesce ad operare una virtuosa sintesi, soprattutto, man mano che cresce l’esperienza. Sta facendo onore al nome che porta e se sarà ben coordinato da una nuova classe dirigente, che si sta formando, farà il bene dell’Artigianato e di CASARTIGIANI Abruzzo.
1) Oltre ad esprimerle la solidarietà e l’affetto di CASARTIGIANI tutta a nome del Presidente, Le chiediamo qual è la situazione, se piano piano è tornata alla normalità, e se ha delle considerazioni da fare. Naturalmente può contare, in particolare, su “Mano Tesa CASARTIGIANI”, che sarà prioritariamente adesso indirizzata presso le Regioni del Centro-Italia.
Carissimo e illustre Presidente innanzitutto mi corre l’obbligo e il piacere in special modo di ringraziarla prima come uomo caloroso, puntuale e attento come è lei e poi come nostro Presidente Nazionale di CASARTIGIANI nel prodigarsi sempre e spesso e immedesimandosi nelle situazione avverse nelle quali ogni suo collaboratore e socio possa essere stato implicato . Ma credo, a nostro malgrado, che ultimamente si è visto spesso doversi preoccupare della nostra Regione. Purtroppo gli anni antecedenti al 2017 sono stati anni complicati viste le diverse pubblicazioni sui quotidiani e sui social di svariati avvenimenti politici, economici e di calamità naturali. Brindando al 2017 si auspicava ad un anno migliore ma queste speranze sono svanite nel breve tempo.
Ci siamo trovati a fronteggiare una delle peggiori nevicate degli ultimi 50 anni. Si sono calcolati quasi 20 milioni di tonnellate di neve, nella gran parte del territorio Regionale, soprattutto sul versante esposto al mare Adriatico e a Nord/Est. Chieti, Teramo e Lanciano i centri più colpiti, partendo da 70-80cm di neve al suolo e in alcune territori addirittura 3 m e poco più aggiungendo anche tratti di spiagge imbiancate. Sono circa 300 le persone che hanno lavorato in campo, intervenendo con 150 gruppi elettrogeni e 50 mezzi speciali nelle aree colpite. Il ripristino parziale dell’alimentazione della rete di Alta Tensione – non gestita da e-distribuzione – ha consentito di ridurre il numero di utenze disalimentate a circa 55.000. E-distribuzione lavora in coordinamento con le Amministrazioni locali e la Protezione Civile per il dispiegamento di gruppi elettrogeni. Gli interventi procedevano appena le condizioni di viabilità lo consentivano, con attività di riparazione e l’installazione di gruppi elettrogeni.
Ma tutto ciò non bastava. Infatti ad essa si sono susseguiti allagamenti, e quattro fortissime scosse di terremoto che hanno martoriato nuovamente il Centro Italia. Ma la cosa che ha che ci rattrista di più i cuori è la valanga che ha coinvolto l’Hotel Rigopiano di Farindola (Pe) con il bilancio di 29 vittime.
Che dirle Caro Presidente, dopo queste molteplici disavventure della nostra Regione iniziate con il terremoto dell’Aquila ci ritroviamo continuamente sulle cronache nazionali. Oggi mi sorge solo una domanda: “cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimo giorni e nei prossimi mesi ?” Il mio è un sentimento di speranza e di positività. Spero che nei prossimi mesi ci potrete porre domande su segnali di ripresa della nostra regione.
2) Aldilà di questa terribile emergenza, causata da una congiuntura incredibile di simbiosi perversa, tra sisma e la più grande nevicata degli ultimi 50 anni, acuita, questa, dalla particolarità climatica abruzzese della neve a vento, che ricopre rapidamente il manto stradale appena spalato dalle turbine (quando ci sono), quali sono le problematiche più importanti su cui intervenire per il Suo Abruzzo? Se fosse Governatore della Regione e avesse la possibilità di un intervento straordinario cosa farebbe? Dove interverrebbe?
Bella domanda Carissimo Presidente, è una di quelle alla quale credo che molte persone non risponderebbero e non credo che vorrebbero rivestire i panni del Governatore d’Abruzzo. A mio avviso, penso che l’Abruzzo oggi possa vantare con gran rammarico i primati della crisi economica degli eventi catastrofici rispetto a tutta la penisola. Un Governatore prima di tutto è un uomo e difronte alla morte e ai disagi dei propri cittadini può fare tanto ma è sempre poco quello che si riesce a fare. Però è doveroso da parte mia non potermi esimere dal rispondere alla domanda per il ruolo che ricopro come consigliere Nazionale di CASARTIGIANI e Coordinatore Regionale dell’Abruzzo. Personalmente interverrei immediatamente a livello finanziario a favore dei Comuni che attivano i C.O.C. (Centri Operativi Comunali) al fine di redigere un piano di emergenza per di tutte le attività coordinate e di tutte le procedure che dovranno essere adottate per fronteggiare un eventuale evento calamitoso, in modo da garantire l’effettivo ed immediato impiego delle risorse necessarie al superamento dell’emergenza ed il ritorno alle normali condizioni di vita al tempi brevi . Riducendo così la paralisi di numerose attività pubbliche e private determinando di fatto una situazione di emergenza generale, anche con interruzione di servizi essenziali (rete viaria principale e secondaria, rete ferroviaria, erogazione di energia elettrica ed acqua corrente) e garantendo spesso la sopravvivenza delle persone e delle aziende che senza questi servi chi per un modo chi per un altro hanno e quindi potranno da un lato perdere la vita e dall’altro dover chiudere la propria saracinesca .
3) Lei, particolarmente attaccato alla Sua città nel contesto abruzzese, è uno dei riferimenti comunque più importanti. Cosa chiede per la Sua città e in particolare per l’Artigianato oltre alle tre esigenze primarie meno tasse, meno burocrazia e più Credito?
Come lei ben sa sono ormai da tre anni che mi batto nei tavoli nazionali sul credito che ad oggi rimane a mio avviso elemento che ad oggi, forse, sta portando al collasso il nostro paese ed il mondo intero. Oggi credo che si possa chiedere poco al nostro paese. Ci sarebbe tanto da chiedere ma sicuramente per quanto si voglia fare non basterebbe a far riemergere la città , perché fino a quanto si punta su un’industria 0.4 il nostro pese sarà obbligato a scendere sempre di più nella crisi. Forse sarebbe auspicabile chiedere a chi ci governa, di non abbandonare l’ industrializzazione e l’innovazione, ma di puntare ad un turismo 0.4 ed ad un ARTIGIANATO 0.4. L’Italia è e sarà un paese turistico e basato sull’economia delle piccole imprese fatte di arte, ingegno e fantasia dove ha forgiato tanti uomini illustri ma sicuramente luminari scienziati artisti. Come spesso dico: “dove muove una piccola impresa muore ella stessa generando povertà e vandalismo”, perché ogni bottega può generare non solo benessere ma cultura e turismo e dove c’è gente c’è un paese che si vigila da sola perché è vissuta.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.