Casartigiani News 07 Luglio 17

Reddito netto e non volume di affari

Sono tanti gli associati che lamentano il rifiuto di banche, finanziarie e anche Artigiancassa nel concedere prestiti e mutui a richiedenti i quali presentato il previsto “unico” si rileva un reddito netto che non può garantire il rispetto delle scadenze previste.

Fatto salvo che, a differenza degli uffici fiscali, non si esamina il volume di affari, ma solo il reddito.

Facciamo un esempio, fra quelli che abbiamo affrontato in questi ultimi giorni. Richiesta di un prestito di dodicimila euro da restituire in sessanta mesi, e quindi con rate mensili di circa duecentocinquanta euro pari a tremila anno. Per un richiedente che ha dichiarato cinquemila euro è facile chiedersi il come pagherà, viste le spese della vita quotidiana, e, sempre che sia titolare dell’appartamento di abitazione.

Il “no” non dispiace solo al richiedente ma anche la struttura confidi che conosce le effettive capacità del richiedente ma non può evidenziare.

La verità è che il carico fiscale è eccessivo, tasse e imposizioni inventate giorno dopo giorno hanno messo fuori gioco le nostre imprese e quanti dovrebbero intervenire non solo si girano dall’altra parte ma cercano anche di “sfriculiari” su artigiani e pmi.

Resta, e speriamo che Crocetta & C. non la eliminino per favorire i “non lavoratori”, il prestito di esercizio Crias legato al volume di affari e non al reddito.

I nostri “governatori” si giustificano dicendo che tutto dipende da Bruxelles, ma non contestano gli agrumi, l’olio e quant’altro giunge dai altri Paesi (Marocco, Tunisia, Spagna). Accettano, in violazione alla Costituzione, che gli artigiani lascino decidere gli esperti (di fiducia). I “dipendenti” di Bruxelles vogliono soggetti laureati e, in questa lettera, io inneggio a Marco Polo, notoriamente analfabeta solo perché “laureato all’università della strada, la migliore”.

Un consiglio in generale. La vita aziendale va programmata sempre e quindi prevedere il domani. Non scarichiamo sempre le colpe ai consulenti e alle associazioni “tra e per gli” artigiani e, soprattutto, consigliamoci sempre con la associazione, con i consulenti, con il coniuge vero revisore dei conti delle nostre piccole e medie imprese.

 

 

 


 

 

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Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.

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