Le Associazioni della filiera delle costruzioni esprimono un giudizio fortemente negativo sul documento di studio predisposto dall’ANAC sul rating d’impresa, pensato per misurare la “reputazione” delle imprese, e sul quale l’Autorità si accinge ad avviare una terza consultazione.
Il rating d’impresa nasce con l’obiettivo di misurare la reputazione dell’operatore economico basandola su elementi relativi alla corretta esecuzione di commesse.
Finalità, questa, assolutamente condivisibile, se intesa come volontà di premiare le imprese realmente affidabili, misurandole su indici di maggiore solidità patrimoniale e più elevata capacità tecnica, professionale e organizzativa, nonché di permanenza sul mercato.
Nel documento dell’Autorità anti corruzione appare invece tradita la finalità originaria fissata dalla legge delega, ossia la creazione di un sistema di forte “premialità” per gli operatori economici, ancorato a parametri oggettivi, misurabili e definitivi.
Alla logica della “premialità” viene sostituita quella della “moralizzazione del settore”, che presuppone una visione criminalizzante del comparto.
Il sistema di valutazione allo studio di ANAC, infatti, non prevede requisiti oggettivi e misurabili, né definitivi, ma lascia ampia discrezionalità alle stazioni appaltanti, che sulla base di meri giudizi soggettivi possono determinare pericolose alterazioni della concorrenza e delle gare.
Queste in sintesi le osservazioni al documento ANAC sul rating d’impresa, che la Filiera delle costruzioni ha inviato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, in modo che sia chiaro il punto di vista di chi rappresenta gli operatori economici del settore rispetto all’emanando provvedimento.
ALLEGATO: Lettera Ministro De Micheli
Lettera Ministro De Micheli su rating impresa_2
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.