Roma 27 gennaio 2021 – Dal sistema CASARTIGIANI, anche a seguito di difformità verificatesi sul territorio del Veneto e tempestivamente segnalate ed evidenziate dal Segretario regionale Andrea Prando, arriva forte e chiaro il messaggio di alcune categorie economiche in vista dei prossimi provvedimenti del nuovo Governo. E’ giunta l’ora di eliminare definitivamente talune incomprensibili restrizioni che riguardano diverse attività dei servizi nell’artigianato e che nell’Italia delle zone a colori stanno creando forti incertezze e perdita di fatturato.
Il riferimento è rivolto ai parrucchieri che, nonostante non siano stati sospesi dai Decreti del Governo, in numerose aree del Paese rientranti fra le zone arancioni e rosse si vedono costretti ad accogliere la clientela proveniente esclusivamente dal proprio territorio comunale e non anche dai comuni limitrofi. Una pesante limitazione questa che diventa ancora più incomprensibile ed inaccettabile soprattutto se in altre zone – nell’ambito della medesima Regione – tale vincolo viene spesso superato dalle prefetture che invece consentono al livello provinciale la mobilità intercomunale per raggiungere il proprio parrucchiere di fiducia. E’ necessario dunque chiarire una volta per tutte al livello nazionale che gli spostamenti motivati con appuntamento per recarsi dal proprio parrucchiere di fiducia in altro comune siano sempre consentiti, visto anche l’elevato standard di sicurezza che tali attività riescono a garantire alla propria clientela.
C’è poi la questione che riguarda i centri estetici e le attività di cura e tolettatura degli animali – anche questa in più occasioni attenzionata da CASARTIGIANI – costretti invece a rimanere chiusi nelle zone rosse nonostante i livelli di sicurezza elevatissimi e modalità di svolgimento del lavoro che escludono totalmente la possibilità di assembramento.
L’auspicio è che con il Ristori 5 possano essere rimossi tali ingiustificati limiti che certamente non tengono conto dell’effettivo rischio di contagio e che finiscono solamente per alimentare l’abusivismo, un fenomeno particolarmente diffuso nel settore che mette a rischio la salute dei cittadini e danneggia gli operatori in regola.
Le imprese della categoria sono consapevoli della necessità di adottare condotte per limitare la diffusione del virus ma chiedono con forza al Governo di riconsiderare la loro esclusione dalle attività consentite in zona rossa.
Per compensare le forti perdite di fatturato subite da parrucchieri e centri estetici nei mesi trascorsi si fa avanti l’esigenza – accanto alle richieste sopra indicate – di supportare la categoria con misure straordinarie per scongiurare la chiusura di numerose attività. Le proposte di CASARTIGIANI in tale direzione vanno dalla possibile riduzione dell’IVA al 10% ad un rilancio dello strumento dell’affitto della poltrona/cabina – il modello di gestione che attraverso l’utilizzo comune di spazi ed attrezzature consentirebbe importanti vantaggi sotto il profilo della riduzione dei costi fissi e di funzionamento delle attività oltre che contrastare abusivismo e lavoro sommerso.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.