Elio dal nome così emblematico e importante (Sole) ne porta degnamente il titolo. “Nomen omen”, dicevano i latini, e mai come in questo caso è così. Infatti, indipendentemente dall’essere sardo, siciliano o napoletano Elio è un Signore di modi, di educazione e di sentimenti. Umile come il sole che incendia la notte è sempre disponibile a qualunque ausilio e soprattutto a qualsivoglia impegno. Fedele, come il sole che immancabilmente risorge all’aurora , sempre vicino al Suo amico Ignazio e a CASARTIGIANI. Imprenditore capace, dirigente eclettico, da tutti voluto bene e portato ad esempio di correttezza e generosità, come fa sempre il nostro Presidente.
“Grande Uomo, grande Donna” si dice, anche e comunque, in un ruolo e in una presenza. Nel nostro caso non è un aforisma inutile e mendace perché la Tina, di Elio, è veramente una donna di straordinaria personalità, carattere e presenza che lo ha accompagnato e lo accompagna, con devozione, in quella simbiosi rara che immediatamente sovviene “amor ch’a nullo amato amar perdona”.
Grande orgoglio per CASARTIGIANI annoverare persone così tra le sue folte, devote, amate schiere.
1) Il Professor De Rita, uno dei maestri di riferimento del nostro Presidente, ama dire “le crisi” quando non azzoppano fortificano e aggiunge che noi italiani siamo uno strano miscuglio di culture e che per questa ragione abbiamo un grande spirito di adattamento. In tal senso qual è la sua osservazione sullo stato della crisi nel nostro Paese?
La crisi che viviamo può diventare un’opportunità nel momento in cui mettiamo in pratica le nostre capacità di resilienza, ossia la capacità di adattamento alle situazioni meno favorevoli. L’artigiano da questo punto di vista ha molto da insegnare perché da sempre plasma il proprio lavoro superando i vari ostacoli che gli si pongono davanti e perché ha una creatività innata che lo porta a trovare le migliori soluzioni per superare i momenti di crisi.
2) Per l’abbassamento delle tasse e per una burocrazia che non sia più opprimente servono risorse. Qual è il modello Casartigiani Sardegna? Pensa che con la chiusura di EQUITALIA, la cancellazione degli studi di settore e la nuova Iri si vada nella giusta direzione?
La burocrazia e un fisco asfissiante, oltre le contingenze della politica economica internazionale, sono le cause di questa crisi; finché non si inverte la rotta su questi punti sarà difficile risollevarsi.
In Sardegna oltre alle suddette cause della crisi subiamo un più alto costo dell’energia e dei trasporti che attanagliano la nostra economia. Dobbiamo far pesare in sede europea la nostra insularità per farla tornare un vantaggio anziché un gap.
Oggi concorrere con la produzione a basso costo, con la grande distribuzione, con i prodotti dei paesi emergenti è sempre più difficile; per riuscire ad emergere dobbiamo da una parte adattarci al mercato sfruttando i nuovi strumenti che possiamo avere a disposizione come per esempio l’e-commerce, dall’altro lato riuscire a soddisfare la sempre maggior richiesta di qualità, di artigianalità, di personalizzazione del prodotto che il mercato sempre più richiede.
3) Cosa ne pensa dell’esito del Referendum?
Casartigiani Sardegna non ha dato indicazione di voto ai suoi associati pur intuendo che il No avesse un’ampia maggioranza. Questo referendum ha fatto emergere una voglia latente di partecipazione democratica che non può che essere positiva; in Sardegna inoltre l’esito che ha visto prevalere il No è stato molto netto sia per un evidente malcontento verso il governi nazionale e regionale sia per un probabile timore di perdere le proprie prerogative istituzionali, evidentemente considerate ancora di una certa importanza.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.