In primo piano 21 Maggio 18

“Le chiese di Treviso tra cultura e artigianato”

Sinceri riconoscenti complimenti del Presidente di CASARTIGIANI ai meritori colleghi Storer e D’Aliberti che, ancora una volta, si distinguono per impegno culturale coniugato al sociale. Tutto ciò risulta essere e soprattutto riesce a rappresentare, la sintesi dell’impegno di CASARTIGIANI al nostro motto atavico “l’Artigianato è Arte”, come propugnammo antesignanamente fin dagli anni ’80. Una cosa è certa, queste iniziative dimostrano un grande amore verso gli artigiani.

 

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Treviso 14 maggio- “Un libro che lega indissolubilmente il passato delle chiese del centro storico di Treviso con la storia dei restauratori che ne hanno ripristinato la bellezza, ma che spesso sono rimasti nell’ombra.” Così il Presidente di Artigianato Trevigiano, Franco Storer, presenta il libro “Le chiese di Treviso tra cultura e artigianato”, realizzato con le risorse dell’Associazione e con il contributo della Camera di Commercio di Treviso e Belluno.

 

OBIETTIVI:

1) valorizzare il lavoro artigiano dei restauratori d’arte inteso come patrimonio della tradizione trevigiana, iniziato negli anni del dopo guerra e continuato ancora oggi, ma senza la giusta valorizzazione e diffusione generale.

 

2) Valorizzare un nuovo ambito di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani, con una percentuale positiva di posti di lavoro rispetto alle professionalità effettivamente disponibili, anche alla luce delle nuove normative sull’inserimento e la formazione professionale nel settore dei restauri.

 

3) Valorizzazione del patrimonio artistico cittadino: il libro ha una struttura piuttosto snella, con ogni capitolo diviso in due parti. La prima parte è storica e artistica, quindi con una funzione informativa sul patrimonio che ogni chiesa del centro storico può offrire ad un visitatore appassionato.

 

STRUTTURA:

Ogni capitolo del volume si focalizza sulla storia di una chiesa del centro storico di Treviso ed è suddiviso a sua volta in due sezioni: la sezione storico-artistica e la sezione di restauri con le informazioni ricavate dalle schede di restauro fornite dagli stessi restauratori. Inoltre è prevista un’appendice con le interviste dei restauratori che hanno collaborato fornendo i loro materiali alla redazione del libro. Questa struttura è stata appositamente studiata per permettere una fruizione veloce, adatta sia ad una guida consultabile dal turista, ma anche leggera per un trevigiano che voglia conoscere le vicende della sua città. Il libro ha trattato i restauri e i restauratori che hanno operato nel dopo guerra raccogliendo la pesante eredità lasciata da Mario Botter, fino giorni nostri. La presenza di Botter è stata trattata come un filo delicato da cui partire, ma gran parte del materiale si è concentrato sul raccontare i restauri degli anni ’70 e ’90, visto che già la storia dei recuperi del dopo Guerra è narrato da un ricco nucleo di testimonianze. Le storie riportate in appendice cominciano non a caso con la storia di Memi Botter, ma poi si dipanano autonomamente, parlando dei restauratori successivi, talvolta alla fine della carriera, talvolta emergenti.

 

“Attenzione quindi – ricorda Storer- lo scopo non è quello di promuovere un manuale di storia dell’arte, anzi siamo ben lontano da questa idea. Il nostro obiettivo è dare voce ai restauratori: a quegli artigiani e professionisti che nei grandi interventi conservativi stanno nell’ombra, ma ci mettono tutto il loro mestiere, la loro passione e la loro formazione che spesso è unica e ineccepibile.”

Chi ha scritto il libro è partito sia dalla ricerca bibliografica storiografica ma soprattutto dalle interviste dei restauratori, che trovano spazio appunto nell’appendice, in un percorso volutamente a ritroso: iniziare dalle persone e dalle loro storie per raggiungere la storia della chiesa e della città.   Ne è scaturito un quadro interessante e sempre vivace, dimostrando che la tradizione iniziata con i Botter non si è mai spenta e nemmeno assopita, solo ha continuato a lavorare più silenziosamente. La tradizione iniziata del XIII secolo con le mura picta si lega indissolubilmente con la vita di chi le ha restaurate, diventando parte di quel pezzo di storia. Sono due percorsi di grande valore, soprattutto per la Marca Gioiosa, che vanta percorsi prestigiosi e carichi di valore e di difficoltà che spesso si intrecciano e si caratterizzano vicendevolmente.

 

RESTAURATORI COINVOLTI

 

Antonio Bigolin

Antonio Costantini

Simone Guseo e Roberta Giacometti

Studio Gatto

Benedetta Lopez Bani

Nuova Alleanza di Giuseppe Dinetto

Schiavetto Restauri Lignei

Alfredo Riccoboni

 

Per Mario e Memi Botter è stata intervistata la figlia/sorella Natalina.

 

COLLABORATORI

Schede storico artistiche: Paolo Bordignon

Schede di restauro e interviste restauratori: Samantha Cipolla

Impaginazione: Marco d’Aliberti

Coordinazione istituzionale: Valeria Zagolin

Foto: Fotofilm di Nicola Mattiuzzo

 


 

 

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