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Ape social: le domande entro il 15 luglio prossimo

Arriva l’Ape sociale: “Firmati decreti anticipo pensionistico, #apesocial #apeprecoci, operativo meccanismo di anticipo pensione per decine di migliaia di persone”, annuncia su twitter il premier Paolo Gentiloni.

Disoccupati e lavoratori disagiati potranno fare domanda per anticipare gratuitamente la pensione di tre anni e sette mesi. E i “precoci”, che hanno iniziato prima dei 19 anni e sono in difficoltà, potranno ritirarsi con 41 anni di contributi, in anticipo di un anno e 10 mesi per gli uomini e di dieci mesi per le donne.

Le domande per l’accesso all’Ape sociale con i requisiti raggiunti entro il 2017 andranno presentate entro il 15 luglio. Chi raggiunge i requisiti nel 2018 dovrà fare domanda entro il 31 marzo 2018.  Nella norma si precisa che “le domande presentate oltre il 15 luglio 2017 e il 31 marzo 2018 e comunque non oltre il 30 novembre sono prese in considerazione esclusivamente se all’esito del monitoraggio residuano le necessarie risorse finanziarie”.

L’Ape sociale spetta a chi ha 63 anni (o li compie entro l’anno), è senza lavoro e senza pensione diretta (quindi anche ai titolari di reversibilità). A patto che si trovino in una di queste condizioni: disoccupato e senza ammortizzatori da almeno 3 mesi, invalido civile almeno al 74%, coniuge o parente di primo grado disabile, assistito da almeno 6 mesi. In tutti e tre i casi occorrono 30 anni di contribuzione.

L’Ape social riguarda anche i lavoratori che svolgono da almeno sei anni in via continuativa una delle attività definite gravose: operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; conciatori di pelli e di pellicce; conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; conduttori di mezzi pesanti e camion; personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza; insegnanti della scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido; facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti. Per i suddetti soggetti sono richiesti però almeno 36 anni di contribuzione.

Poi i “precoci”, che hanno iniziato prima dei 19 anni e sono in difficoltà, potranno ritirarsi con 41 anni di contributi, in anticipo di un anno e 10 mesi per gli uomini e di 10 mesi per le donne.

La platea potenziale per il 2017 è di 60.000 persone (35.000 per l’Ape social e 25.000 per i precoci), mentre altri 45.000 potrebbero avere i requisiti nel 2018 (20.000 Ape social e 25.000 precoci).

 

 


 

 

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